Il luppolo, un fiore indispensabile
L'abbiamo scritto più volte e già tutti lo sanno che il luppolo è indispensabile per produrre la birra e ciò fin da quando, nel lontano basso medioevo, si sono scoperte, magari senza conoscerne allora i motivi, le caratteristiche di questa pianta. Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae, presente da sempre in modo spontaneo, quindi selvatico (se ne usano in Veneto gli apici a primavera – in dialetto locale detti bruscandoli – per preparare stupendi risotti). Da quando poi si è scoperto l’importanza di questa pianta nella preparazione della birra si è iniziato a coltivarla. Poi, pian piano, per la diversità dei terreni, dei climi, delle tecniche di coltivazione, delle selezioni e degli incroci sono sorte varietà diverse (attualmente una cinquantina), attualmente ben catalogate e sapientemente utilizzate in funzione del tipo di birra voluto. Essendo una pianta rampicante, il luppolo viene coltivato in impianti particolari che fanno attorcigliare ogni pianta su supporti che possono essere molto alti, arrivando anche a 6-8 metri di altezza. Va subito precisato che il luppolo è una pianta “dioica”, ossia ci sono piante che producono fiori maschili e altre che producono fiori femminili e, per produrre la birra, si usano esclusivamente i fiori (o, meglio, le infiorescenze) femminili, dette strobili, che sono a forma di cono avvolto da fitte foglioline.