Non è nominata in nessun testo di medicina, ma molto, moltissimo in rete. Può esistere una pseudo intolleranza alla tiramina di cui il lievito è ricco, ma che non produce meteorismo e gonfiore intestinale bensì crisi ipertensive, nausea, vomito e irritabilità. La tiramina è comunque presente in tanti altri cibi: formaggi, pesce poco fresco, birra, vino rosso, insaccati, spinaci, pomodori, cavolfiore, banane.
Si può, invece, essere allergici al lievito. Le allergie però, sono un continente diverso ed estremamente lontano rispetto a quello delle intolleranze, nel grande mondo delle “reazioni avverse al cibo”.
Le allergie coinvolgono, infatti, il sistema immunitario, le intolleranze NO.
Se siamo allergici, lo veniamo a sapere facilmente con test immunologici o di cutireazione, fatti IN OSPEDALE, non in farmacia oppure in erboristeria. Questi test hanno valore scientifico, quelli, invece, che diagnosticherebbero la presunta intolleranza NO! Invece, da un punto di vista nutrizionale, il lievito di birra costituisce una fonte ricca e completa di vitamine B, spesso assunte in scarse quantità nelle diete iperlipidiche o iperglucidiche o iperproteiche, oppure quando il consumo di alcool, sigarette o caffè è elevato. Il gruppo B è un insieme di vitamine molto importante anche per gli sportivi, i bambini in crescita e le persone convalescenti, perché facilita la trasformazione di proteine, carboidrati e lipidi in energia. Nel lievito di birra, alle vitamine del gruppo B si aggiungono selenio, cromo (cofattore dell'insulina e preventivo del diabete mellito), glutatione, zolfo, aminoacidi essenziali (fenilalanina, metionina, triptofano, lisina, etc), fosforo, potassio e magnesio.
Quindi, grazie alla ricchezza di micronutrienti ed oligoelementi il lievito ha: