La terza età è una fase di vita particolare anche dal punto di vista strettamente nutrizionale perché, con il passare degli anni, le esigenze dell’organismo cambia-no: già a partire dai 40 anni, il fabbisogno giornaliero di calorie diminuisce gradualmente di circa il 5% ogni 10 anni, sino ai 60 anni d'età.
Dai 60 ai 70 anni, la necessità calorica scende ulteriormente del 10%, e un'altra riduzione del 10% avviene dopo i 70 anni. In pratica, il fabbisogno calorico giornaliero nell'anziano è in media di 700 calorie inferiore rispetto a quello che aveva da giovane. Responsabili di queste modificazioni fisiologiche sono il rallentamento progressivo del metabolismo basale e la diminuzione della muscolatura scheletrica, ancor più evidenti se si riduce l’attività fisica o lo stile di vita diventa più sedentario. Limitarsi a mangiare meno e conservare il peso forma non è però sufficiente.
È fondamentale entrare nel merito della qualità della dieta, assicurando le corrette proporzioni tra macro-nutrienti (15% proteine, 60% carboidrati e 25% grassi) e micronutrienti, come vitamine e minerali. Negli anziani, per vari motivi, pesce, latticini, verdura e frutta non sono presenti con regolarità sulla tavola, senza la consapevolezza che ciò può influire negativamente sullo stato di salute.
Invecchiare in buona salute dipende molto da noi! Esiste un legame tra il consumo di latte ed i livelli di glutatione, uno degli antiossidanti più potenti prodotti dall’organismo.
I livelli di glutatione nel cervello dei partecipanti allo studio sono stati monitorati attraverso le scansioni cerebrali e poi confrontati con la dieta seguita nei giorni precedenti: i partecipanti che avevano bevuto latte hanno mostrato più alti livelli di glutatione, fonda-mentale per prevenire lo stress ossidativo ed il danno causato dalle sostanze reattive prodotte durante i normali processi metabolici nel cervello.
I prodotti lattiero-caseari sono considerati favorevoli al buon funzionamento del cervello poiché forniscono proteine (caseina e siero di latte) che agiscono in sinergia, promuovendo, appunto, la formazione di glutatione. Nelle persone anziane, in particolare, c’è una relazione tra le porzioni di latte e la concentrazione di glutatione nel cervello.
Nel cervello ci sono oltre 100 miliardi di neuroni col-legati tra loro tramite una rete di 160 mila chilometri di fibre nervose, che ci permettono di comunicare, ragionare, analizzare, ricordare. Perché questo processo possa avvenire, servono alcune sostanze mediatrici che l’organismo sintetizza partendo da alcuni componenti alimentari.
Tra queste ce ne sono tre fondamentali che abbondano proprio nei latticini:
• TRIPTOFANO (formaggi freschi e stagionati, pesce azzurro, banane, ananas, fichi),
• TIROSINA (latticini, carni, legumi, semi oleosi),
• VITAMINA B6 (arachidi, latte, banane, patate).
Altro grave problema che riguarda la terza età è la perdita di massa muscolare. La “sarcopenia” coinvolge, in Italia, circa 5 milioni di anziani. Si tratta di una sindrome geriatrica che porta una diminuzione progressiva e generalizzata della massa e della forza muscolare, causando disabilità fisica e ridotta qualità di vita. Sebbene sia stata a lungo considerata una conseguenza inevitabile dell'invecchiamento, in realtà è favorita anche da alcuni fattori di rischio, come l’alimentazione inadeguata e lo scarso movimento. Una strategia che combina attività fisica e proteine di alta qualità nutrizionale aiuta a mantenere/migliorare la massa muscolare.
Sono consigliate 1,2-1,5 g per kg di peso corporeo al giorno, quindi un po’ di più rispetto alle esigenze standard. Con l'avanzare dell'età, infatti, la quantità di proteine necessarie per innescare la sintesi proteica è maggiore.