Gentile sig. Monetti, lei è direttore di UnionBirrai, associazione culturale che raccoglie i produttori di birra artigianale. Quali sono i vostri obiettivi? E come vi ponete nei confronti del mondo della ristorazione e della pizza?
Negli ultimi abbiamo assistito ad una nascita esponenziale di birrifici artigianali, microbirrifici, realtà che spesso nascono come un hobby ma che poi diventano una professione. Qual è lo stato attuale di queste realtà? C’è un censimento sui birrifici artigianali in Italia?
L’Osservatorio ALTIS – UNIONBIRRAI, che prevede ogni due anni un rapporto sui risultati della ricerca, rilevava nel 2015 risultati molto positivi: il settore è in espansione e l’attività di microbirrifici, brew pub e beer firm presenta una crescita costante e uno sviluppo positivo delle realtà produttive, che da semplici start-up diventano aziende strutturate pronte e assumere a tempo indeterminato i propri collaboratori. In futuro, inoltre, si prevede un carico di investimenti fino a 100 milioni di euro.
Il mondo della ristorazione e della pizza sono sempre più attenti ad offrire un’ampia selezione di birre. Cosa consiglierebbe ad un pizzaiolo o ad un ristoratore che vorrebbe ampliare la propria offerta di birre alla carta?
Abbiamo riscontrato attraverso la nostra rivista che in Italia sempre più pizzerie d’asporto per esempio, hanno una vetrina dedicata alle birre del territorio. Una tendenza finalizzata forse a promuovere le realtà locali a km zero. Cosa ne pensa?
Unionbirrai organizza numerosi corsi, dalle degustazioni ma anche corsi per aprire un proprio birrificio e beershop. Quali sono gli step per diventare un beer tester?
Alla fine del II livello c’è un esame da sostenere. Superato l’esame si può accedere all’esame di abilitazione per Unionbirrai Beer Taster, che consente di entrare nel team di degustatori di Unionbirrai, diventare docente, membro dei panel e membro di giurie.
di Alfonso Del Forno