Esagerare con moderazione

Il via, a Natale con i tuoi, lo danno i pranzi ed i cenoni e poi, per festeggiare capodanno con chi vuoi, in un batter d’occhio si finisce con l’Epifania che tutte le feste si porta via… ma non per molto, visto che Carnevale rincara la dose con chiacchiere e castagnole a volontà!
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In senso dietetico, significa che da domani si chiudono le gozzoviglie del Carnevale. Anche se questa è una situazione che capita spesso, ovvero quella dei buoni propositi intralciati da qualche occasione golosa. A parte Natale, Carnevale, Pasqua e compleanni vari, ogni giorno, infatti, abbiamo a disposizione grandi quantità di cibo e migliaia di ragioni per utilizzarlo o anche abusarne. Un collega che festeggia una promozione, un amico che si sposa, un anniversario, S. Valentino, una laurea, ecc... ma anche un litigio col partner, ansia per una serie di preoccupazioni, insonnia, solitudine, insoddisfazione, rabbia repressa e tanto altro ancora. Tante situazioni, dunque, che possono dirottare chi è a dieta.
Ecco che il cibo, da sostegno per la vita e momento di piacere da condividere, assume tutto un altro ruolo, può diventare, quindi, una valvola di sfogo, consolatorio, di conforto, sedativo, ansiolitico e antidepressivo. Un rifugio. Molto è racchiuso in quel non saper vivere i propri pensieri ed emozioni in modo diverso e doverli per forza comprimere o sedare attraverso il cibo. Alcune persone piuttosto che arrabbiarsi quando ricevono un torto e farsi valere con chi ha recato loro un danno, si rimpinzano di cibo. Altre persone quando sono molto tristi invece di piangere o cercare di capire quali siano le cause di quell'emozione, si consolano mangiando. E così via. Chi più chi meno, funzioniamo un pò tutti così. Il primo passo è riconoscere quali siano i meccanismi che innescano il rivolgersi al cibo e pian piano trovare delle soluzioni alternative.
Ci vuole davvero molto tempo per scardinare il processo, che con molta probabilità si ripete ciclicamente da anni e con cui si è imparato a sopravvivere.
Si, perché nonostante sia un comportamento disfunzionale, ha una sua parte di utilità nel proteggere il soggetto da emozioni o pensieri altrimenti non tollerabili. In questi casi, la soluzione non è seguire più ferreamente una nuova dieta ma cercare, all'opposto, di essere maggiormente comprensivi verso se stessi. Può essere molto utile imparare a sperimentare quelle emozioni che spaventano così tanto, provando a viverle e basta, per esempio. Altre volte invece, si può semplicemente concedersi una coccola col cibo, nella consapevolezza di quanto sta accadendo e senza farsi sopraffare dal senso di colpa né trasformando il piccolo "sgarro" in un'abbuffata fuori controllo. Molte persone non riescono a vivere "la dieta" come un percorso, fatto di salite, discese, buche e pianure.
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Seguire con successo un percorso la cui finalità è una modifica fisica e mentale, a lungo termine, non significa essere perfetti, essere rigidi, essere infallibili. Questa è una visione irrealistica della dieta. E della vita, più in generale. Quando cadiamo, per quanto male faccia, ci rialziamo sempre in piedi, più o meno velocemente, perché restare fermi per terra non è la nostra condizione ideale. Con la dieta è la stessa cosa: aver ecceduto durante le feste di Natale, qualche chiacchiera di troppo a Carnevale, questi momenti sono solo delle piccole pause che non meritano di essere erette a tragedia e/o fallimento della dieta e della propria vita. E' proprio quando si desidera imparare a mangiare meglio che bisogna accettare di fare pace con il cibo e costruire un nuovo equilibrio. La soluzione, quindi, sta proprio nel cedere a qualche tentazione e viverla in modo totalmente nuovo e diverso. Nello sperimentare una sana ma moderata indulgenza, fatta di piacevoli concessioni e priva di connotazioni di colpa.
La vera conquista dovrà essere imparare a mangiare un solo cioccolatino, non sperare di non toccarne mai più uno, perché se così si suole fare, alla prima difficoltà si mangerà tutta la scatola, anziché fermarsi in tempo.
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Alcuni consigli che permetteranno di gustare senza pensieri le bontà del carnevale
 

• Consumare in abbondanza verdura particolarmente ricca in fibre per rallentare l’assorbimento intestinale degli zuccheri. Iniziare ogni pasto con una ricca porzione di insalata mista per la salute del nostro apparato digerente.
 
• Non esagerare con i carboidrati come pane e pasta e prediligere il frumento integrale a quello raffinato.
 
• Portare in tavola piatti ricchi in proteine derivanti per esempio da pesce, carni e formaggi magri, legumi, uova, etc.
 
• Scegliere accuratamente le materie prime per la preparazione dei dolci: non solo farine biologiche o integrali, ma anche zucchero grezzo, che non contiene tracce di contaminanti provenienti dai processi di raffinazione.
 
• Espiare i "peccati di gola", è sempre possibile far seguire alle abbuffate delle sane, rigeneranti e rilassanti passeggiate in compagnia di parenti e amici.
 
• Gli alimenti fritti sono da mangiare ogni tanto, Carnevale viene una volta all'anno, si può mangiare un fritto senza farsi problemi, meglio però se in olio extravergine di oliva, perché non è solo un problema di colesterolo, importante valutare la qualità degli ingredienti, l'alimento da friggere ed il tipo di olio adoperato (alto punto di fumo e buona qualità di grassi), della modalità della cottura ma soprattutto della frequenza e della quantità che si consuma.
 

NB: Si è sempre sconsigliato di consumare cibi fritti perchè associati ai rischi cardiovascolari a causa dei grassi che possono condurre all'aumento del colesterolo, della pressione sanguigna e dell' obesità. Invece, uno studio pubblicato su British Medical Journal, indica che mangiare cibi fritti non è necessariamente negativo per la salute per quanto riguarda i problemi cardiovascolari, a patto di usare l'olio extravergine di oliva.
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Consigli per una salutare frittura
 
• ridurre gli alimenti da friggere in piccole dimensioni per abbreviare i tempi di cottura;
• asciugare bene gli alimenti prima di immergerli nell’olio;
• scaldare l’olio senza mai superare i 180°C;
• non friggere cibi freddi o congelati, portarli, cioè, prima a temperatura ambiente;
• cercare di mantenere costante la temperatura di frittura;
• scolare bene la frittura e asciugarla su carta assorbente
• non salare né zuccherare durante la frittura
• non riutilizzare mai lo stesso olio per friggere.
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cura della Dott.ssa Marisa Cammarano, biologa nutrizionista

Marzia Buzzanca

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