La storia della pizza
Ripercorriamo i primi millenni di questo straordinario piatto italiano, che Napoli ha saputo esaltare e diffondere nel mondo.
La pizza è il più antico degli alimenti umani arrivato, pur modificato e migliorato nel corso del tempo, fino ai nostri giorni. È una preparazione che risale ai primordi dell’umanità, nella lontana preistoria, quando l’uomo era un intrepido e provetto cacciatore e alla donna era riservato il compito di raccogliere i prodotti vegetali e i semi dei cereali selvatici che la natura metteva a disposizione. E fu proprio raccogliendo, pestando e impastando i semi dei cereali selvatici che le donne di quei millenni lontani giunsero alla preparazione della primitiva schiacciata di pasta, cotta su pietre roventi e usata per accompagnare, quando c’erano, altre vivande, in particolare le prede della caccia e della pesca.
Il procedimento per preparare quella primordiale schiacciata, era molto semplice: le donne, sia durante le migrazioni – gran parte dell’umanità̀ primitiva era infatti nomade – che - se vivevano nelle palafitte o nelle caverne - con apposite escursioni per i prati, nelle colline, lungo i fiumi, raccoglievano tutti i semi dei cereali maturi che trovavano, li portavano dove dimorava la loro tribù li versavano sopra una grande pietra liscia o nell’incavo di un masso e li pestavano servendosi di una idonea pietra fino a ottenere una farina grezza, che bagnavano con acqua, impastavano a forma di disco e mettevano a cuocere sopra una pietra precedentemente arroventata.
Questa tecnica operativa molto semplice e rudimentale è presente ancor oggi presso le popolazioni rimaste ancorate agli antichi modelli di vita, come certe tribù di beduini che vivono nella fascia desertica subsaariana e nel vicino Oriente o ancora in solitarie radure nel cuore dell’Africa e della lontana Amazzonia.