Lungi da me il voler giudicare un sistema di cui si è detto e scritto tanto (anche troppo); ricordiamoci sempre che i rider, siano essi di una piattaforma multinazionale o stretti collaboratori diretti del ristorante, sono persone e meritano un po’ di umanità ed attenzione.
Per il cliente non è tanto il cibo quanto la soglia psicologica del costo di servizio a creare qualche dubbio; quindi, attenzione a gestire il food cost ed il listino prezzi in modo da rientrare sempre in modo vincente (quindi remunerato) nella competizione con gli altri ristoratori.
Se per puntualità i quattro big player del mercato si sono spesso scontrati senza però “vincitori”, altrettanto non si può dire per la qualità. E qui il partner commerciale della delivery vi può far fare la differenza tra successo ed insuccesso.
La parte legata a temperature e tempi di consegna è invece un preciso dovere del rider/piattaforma, ma anche qui ci addentriamo in un ginepraio: l’HACCP prevede per il trasporto a caldo del cibo una temperatura minima di 65°C... avete mai testato cosa succede al vostro cibo portato dal rider a casa dei vostri clienti? Anche in questo caso un test fatto magari con un amico potrebbe dare delle sorprese! Tornando a cosa succede prima di un ordine, torniamo alle app con le quali si interfacciano gli utenti delle varie aziende e che influiscono sulla loro scelta: non serve essere dei tecnici per valutarle, ma prestate sempre attenzione a tre elementi in particolare.
1 In quasi tutti i casi, l’IT designer avrà progettato lo stile e l’interfaccia ottimizzandone la velocità e la semplicità via web, ma ancor di più via mobile da cellulare.
2 La seconda e vitale attenzione è quella all’immagine del cibo: vi chiederanno delle foto per ogni piatto inserito o per i principali piatti del vostro locale. Vale la pena dunque fun fotografo professionista che usi i piatti antiriflesso e le giuste luci per valorizzare il vostro lavoro. La foto dello stesso piatto fatta da mano esperta o dallo smartphone di un ragazzo della brigata di cucina possono avere effetti grafici molto diversi, in qualche caso addirittura catturare o far scappare il cliente!
3 Un terzo ed ultimo aspetto riguarda la lunghezza e la navigabilità del menù: sulle app “less is more”. Concentratevi sui fondamentali (le pizze più ordinate, ad esempio) e su preparazioni stagionali, fuori menù o variazioni, ma state ben attenti a non esagerare nelle opportunità di personalizzazione delle vostre ricette perché ogni cambiamento è un potenziale errore. In ultimo è consigliabile chiedere sempre di valorizzare gli allergeni, così come in carta al ristorante.
di Domenico Maria Jacobone