Professor Niola, nel 2015 lei ha parlato per la prima volta dell’homo dieteticus: chi è costui e come è cambiato negli ultimi anni?
È questo timore a renderci oggi così particolarmente attratti dai prodotti che esibiscono marchi di certificazione, come le Dop e le Igp?
In Homo dieteticus lei sostiene che oggi ci troviamo in balia delle “tribù alimentari”: cosa intende?
E faccio così del cibo la mia religione.
In questi anni sta aumentando a dismisura la domanda dei cibi halal e kasher, sacri per i Musulmani e gli Ebrei: a cosa attribuisce questa ricerca di cibo “sacro”?
A fine marzo la fine dello stato di emergenza sanitaria in Italia dovrebbe sancire formalmente il cambio di rotta se non la fine della pandemia: cosa accadràalle nostre tendenze alimentari?
Marino Niola dialoga con Antonio Puzzi