Dopo una leggera flessione, che ha ridotto il fatturato di circa il 3% nel 2020, il 2021 ha segnato invece un +4% per la produzione italiana del settore agroalimentare, la quale, secondo le stime, è destinata a crescere ulteriormente nell’anno che stiamo vivendo. Come dimostra Federalimentare alla vigilia di Cibus (elaborando dati Istat) tra gennaio e novembre 2021, per rendersene conto basta scorrere le statistiche dell’export dell’industria alimentare italiana: +14,3% negli USA, +32,7% in Cina, +30,7% in Corea del Sud, +50,5% in Cile e ancora +21,2% in Sud Africa. L’Italia però va fortissimo anche nei Paesi dell’Unione Europea, facendo registrare una crescita del +21,4% in Polonia, del +19,6% in Spagna, del +7,1% in Francia e del +6,7% in Germania. Nel corso della Conferenza stampa di presentazione di Cibus 2022, il Presidente di ICE – Agenzia, Carlo Ferro, ha sottolineato poi: “L’export del nostro Paese è ripartito nel 2021 e così l’agroalimentare italiano che ha registrato una crescita del +14,7% rispetto al 2019. Alle nuove sfide dei mercati internazionali post-Covid, si aggiunge, tuttavia, uno scenario internazionale dominato da inattese e drammatiche complessità geopolitiche. In questo quadro fare sistema è ancor più importante”.