Nel regno di Oirz
Origine Italiana a Residuo Zero: la rivoluzione di Molini Fagioli
Forse non ci saranno Dorothy con le sue scarpette e neppure la malvagia Strega dell’Ovest o l’uomo di latta ma di certo qui la magia non manca: siamo nel regno di Oirz, Origine Italiana a Residuo Zero, il progetto di Molini Fagioli (svolto in collaborazione con il CINSA e certificato da DNV) nato nel 2019 mentre «il mercato inseguiva i trend di sostenibilità e costruzione di filiera», come sostiene Primo Rebiscini, direttore dello stabilimento che ha sede a Magione, nella verde Umbria. «È in quel momento – continua – che abbiamo deciso di accendere i riflettori e valorizzare la nostra filiera, già esistente da oltre 25 anni». Siamo al Borgo di Celle, sulle colline che dominano Città di Castello e, al tramonto di una lunga giornata in cui si celebra la mietitura, Daniele Paci, l’agronomo influencer che su Instagram divulga con semplicità i principi di base dell’agricoltura sostenibile e tecnologicamente avanzata, discute con i protagonisti dell’annata 2023 del grano italiano di Molini Fagioli in un talk che parte da una considerazione ineluttabile: «Si è scollata da tempo la parte della produzione da quella della commercializzazione del grano. In questa situazione, l’imprenditore agricolo cerca di produrre il più possibile, riducendo al minimo i costi e dunque poco interessati a investire sulla qualità».