In azienda, vengono coltivati in biologico per lo più frumento tenero e duro di varietà “storiche” quali i teneri Autonomia B, Terminillo e Gentilrosso e il duro Senatore Cappelli, antecedenti la seconda guerra mondiale, che vengono trasformate in farina e semola, rispettivamente. A loro volta farina e semola sono in parte vendute tal quale e in parte trasformate in pane e pasta. Questi frumenti teneri, un tempo molto diffusi nei nostri areali, sono stati selezionati dal nostro campo catalogo nel corso di approfondite sperimentazioni, in cui erano previste anche valutazioni sui prodotti trasformati oltre a quelle di tipo agronomico, perché il pane fatto con queste farine è risultato il “più buono” in diversi panel test. Anche il duro Senatore Cappelli è coltivato in azienda da circa una ventina di anni, anche se la coltivazione del grano duro fino a qualche decennio fa era diffusa per lo più nelle regioni meridionali: in quegli anni la coltivazione di questa varietà era quasi scomparsa, nonostante le sue caratteristiche più che discrete dal punto di vista qualitativo, e lo abbiamo voluto preservare. Un’importante attività aziendale è il recupero delle vecchie varietà cerealicole, molte delle quali venivano coltivate a Parma e nell’areale emiliano-romagnolo. Il campo catalogo di vecchie varietà cerealicole nasce nel 1994 e attualmente comprende 58 varietà di frumento tenero, 8 di duro, 6 di orzo da caffè (Triticum aestivum L.; Triticum turgidum var. durum Desf.; Hordeum vulgare L.), una decina di farri, altre specie appartenenti al genere Triticum e alcune popolazioni di frumento tenero.
Molte delle varietà della collezione, come ad esempio il Mentana e il Cappelli, sono state selezionate dal genetista Nazareno Strampelli e sono state alla base del raggiungimento dell'autosufficienza cerealicola del nostro Paese prima della seconda guerra mondiale. Le vecchie varietà, sempre coltivate in biologico, sono state oggetto di sperimentazione con prove per valutarne la produttività, la sensibilità alle malattie e il contenuto di micotossine, progetti in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma. In collaborazione con l'Università di Bologna sono stati inoltre effettuati alcuni interessanti test per tentare di definire meglio l'eventuale capacità anti-infiammatoria della loro granella rispetto alle varietà più moderne. Tutte queste varietà si adattano molto bene al biologico perché, essendo molto alte non permettono lo sviluppo delle infestanti e non devono essere concimate perché se no si allettano. In generale tutte le varietà antiche/storiche in ambienti fertili producono molto meno delle varietà moderne, mentre in ambienti poco fertili come le zone montane o in cui si utilizzano meno input (concimi, diserbi, antiparassitari) hanno delle rese analoghe alle varietà più nuove.