Non avevamo compreso quanto fosse importante valorizzarla, ma oggi abbiamo maggiore consapevolezza e risparmiamo una delle risorse più preziose del pianeta attraverso strumenti di precisione installati in tutto il ristorante: rubinetti elettronici, riciclo spinto delle acque, attenzione nel lavaggio delle mani e degli ortaggi, recupero della condensa, nulla viene più lasciato al caso... E pensare che trent’anni fa c’era già molta di questa tecnologia che pure non veniva comunemente utilizzata! A proposito di acqua! Visto il temporale di questa notte darò un’occhiata alla mia serra idroponica sul tetto, il nuovo modello a pannelli solari dovrebbe resistere a qualunque cosa, in più ottimizza e produce energia che utilizzo direttamente. La vera cosa di cui non potrei più fare a meno è la mia piccola coltivazione di ortaggi idroponici. Pomodori San Marzano, Pachino di tutti i colori, Zebrino, Costoluto, Cuore di Bue, Fiascone. A giorni dovrò mettere nel semenzaio le varietà di melanzana che voglio usare nelle ricette di quest’estate, aprile è il mese della semina delle melanzane Violetta Palermitana, la Lunga nera, l’Ovale bianca. Ad ogni ortaggio e ad ogni stagione ho legato una pizza ed un piatto vegetale che evoca in parte i ricordi della mia infanzia ed in parte i tanti piatti di culture e tradizioni lontanissime dalla nostra che ho assaggiato nei miei tanti viaggi. Per la verdura non riesco ancora ad essere autonomo al 100%, ma di anno in anno sto arricchendo la mia produzione di ortaggi per far provare ai miei clienti alcuni sapori che alcuni consideravano persi per sempre. Certo che la selezione genetica naturale e la conservazione dei semi di ogni specie ha fatto sì che questo immenso patrimonio arrivasse fino a noi per essere riscoperto quando ha ripreso a piovere regolarmente.