Questa rivista ha già raccontato le ricerche, le esperienze e i risultati raggiunti da ormai numerosi pizzaioli italiani che hanno sperimentato nuove forme di pizza, facendo evolvere questo piatto, tanto da poter essere presentato in ristoranti stellati. In questa occasione, desidero riferirmi a due personaggi veneti la cui attività può essere d’esempio a molti pizzaioli che desiderano rinnovarsi per rispondere ai gusti detti anche “esperienziali”, perché regalano nuove, interessanti, piacevoli esperienze gustative. Renato Bosco, con attività a San Martino Buon Albergo (Pizzeria Saporè) in provincia di Verona, è un serio professionista, da sempre innamorato di pane, dolci, pizze e lievito madre. Perché è diventato un importante personaggio, studiato, ascoltato, imitato non solo nel mondo della pizza? Bosco, un bel giorno, s’è guardato attorno e ha fatto delle scelte. In particolare, per lui la materia prima deve essere per quanto possibile del territorio, impiegata solo quando è pronta, quindi nel rispetto della stagionalità e, fra i prodotti stagionali del territorio, impiega solo i migliori. La sua regola è: filiera corta e prodotti freschi di assoluta qualità. Bosco ha capito che scegliendo i prodotti migliori della sua terra e impiegando il lievito madre, può preparare pizze di grande bontà, con attenzione all’antica tradizione delle focacce morbide, servite in spicchi, sapientemente farcite con prodotti o locali o stagionali.