Il gelato... che fa bene.
Non si sa con certezza quando sia stato inventato e da quale popolo, ma possiamo dire che la ‘storia moderna’ del gelato sia legata a due nomi italiani: il fiorentino Bernardo Buontalenti e il palermitano Francesco Procopio dei Coltelli. Per preparare un buon gelato occorre anzitutto bilanciare bene gli ingredienti e dosare la quantità esatta di ciascuno per preparare una miscela omogenea, morbida, cremosa e dolce al punto giusto. Una volta ottenuta la miscela questa deve essere pastorizzata, cioè sottoposta ad un trattamento termico che ne garantisca la conservabilità e l’eliminazione dei batteri. La pastorizzazione viene poi seguita da un periodo di raffreddamento a 4/5 °C, detto maturazione, che ha una durata di 6-12 ore. Durante questa fase, necessaria per ridurre la formazione dei cristalli di ghiaccio, la miscela si compatta e diventa cremosa. In un secondo momento si procede alla mantecatura della miscela che avviene tra- mite appositi strumenti detti mantecatori e che consente alla miscela di inglobare aria e rassodarsi. La produzione del gelato artigianale avviene all’interno di un man- tecatore discontinuo: qui il gelato viene lavorato per 10-15 minuti; appena pronto viene immediatamente messo in vendita, se viene conservato si tratta comunque di un breve lasso di tempo. Contiene meno aria rispetto al gelato industriale e meno grassi: siamo sul 6-10% (mentre il prodotto industriale ne contiene un 8-12%); è preparato con ingredienti freschi, e per questo dura poco, al massimo 3 o 4 giorni.