Nei prodotti di panificazione e quindi nella pizza l’attività di fermentazione avviene in modo molto semplice e lineare a patto di rispettare determinate condizioni di partenza quali un’adeguata temperatura ambientale, presenza di umidità, presenza di zuccheri mono-saccaridi o disaccaridi (da considerare che mediamente nella farina la percentuale di questi zuccheri si aggira attorno all’1%). Una volta avviato il processo di trasformazione degli zuccheri semplici in alcool etilico e anidride carbonica, l’impasto assumerà quella caratteristica struttura rigonfia che in fase di cottura conferirà alveolatura, croccantezza e sapidità all’impasto.
E’ un fenomeno naturale molto semplice ma allo stesso tempo complesso, che richiede un po’ di attenzione in più, soprattutto se si utilizzano lieviti artigianali come il lievito madre.
La redazione di Pizza e Pasta Italiana ha ritenuto opportuno rivolgersi ad un grande professionista del settore, Guido Finotto, panificatore veneto, formatore e vero e proprio punto di riferimento per gli addetti ai lavori, che offre una panoramica ampia e variegata sul mondo dei lieviti. Abbiamo chiesto poi agli istruttori della Scuola Italiana Pizzaioli di interpretare la pizza con il lievito madre e di interpretare alcuni dei lievitati più noti e conosciuti in Italia, infine i contributi nei nostri esperti, che spiegano attraverso le pagine di Pizza e Pasta Italiana la storia, le caratteristiche e le applicazioni anche al di fuori della pizza, dei lieviti.