TRATTORIA CONTEMPORANEA
Da Trattoria Contemporanea, una stella Michelin a Lomazzo (Co), il pane e i suoi derivati svolgono un ruolo unico nella creazione di un'esperienza culinaria autentica. Dalla focaccia con pepite di olive taggiasche al tarallo alla pizzaiola, servito in un originale abaco, ogni creazione evidenzia il ruolo del pane non solo come alimento ma anche come mezzo di espressione creativa e di sperimentazione culinaria.
CASA MAZZUCCHELLI
Il ristorante "Casa Mazzucchelli" di Sasso Marconi . un altro esempio eccellente di come il pane possa rivoluzionare il concetto di alta cucina. Qui, i lievitati hanno assunto un ruolo centrale nel menu, evolvendosi da semplice complemento a protagonista di un vero e proprio percorso culinario. Nel ristorante l'accoglienza inizia proprio con una pagnotta calda fatta con farina di semola siciliana molita a pietra, e il pane o il grano rimangono poi presenti come ingredienti chiave in tutti i piatti. La dedizione di Aurora Mazzucchelli nella panificazione è enfatizzata da una scelta accurata delle materie prime: grani antichi e del territorio, farine italiane, lievito madre.
E poi dal rispetto della stagionalità e sostenibilità incarnato dal suo "Pane all’orto", realizzato con un passato di verdure ottenuto da scarti vegetali unito all’impasto.
SINTESI
Anche i giovani chef stellati di Sintesi ad Ariccia (Roma) considerano il pane una portata a s. cui dedicare un momento speciale, è incluso nel percorso degustazione e viene servito caldo dopo gli amuse-bouche, insieme al burro e ad una focaccia ai semi (realizzata dal pastry chef Matteo Montagnani). La pagnotta da 250 grammi che arriva in tavola è un semintegrale, fumante, realizzato da Elisa Di Brigida, collaboratrice storica del ristorante, con lievito madre e farine Molino Sobrino e Fattoria di Poldo, quest’ultimo piccolo produttore di zona. Il burro con cui si accompagna cambia a seconda della stagione, ad esempio burro alle alici in inverno ed uno alle erbe nelle stagioni più calde. Nel menu è la carte il pane è a scelta dei clienti e segue la stessa dinamica di servizio utilizzata per il percorso degustazione.
LUIGI LEPORE
A Lamezia Terme, Luigi Lepore interpreta il pane come racconto del territorio, rappresentante di una vera e propria filosofia, non solo culinaria, ma nel suo respiro più ampio di identità e appartenenza. Lo chef calabrese, una stella Michelin, ci dice: “per me il pane è fondamentale, non è un esercizio di stile o una prova di autocelebrazione, per me ha un significato più alto che si lega al territorio e alla sua storia, così come hanno un ruolo fondamentale le farine. Prepariamo un pane e una focaccia, con solo lievito madre (solido e liquido) e utilizzato in base agli aromi che vogliamo ottenere. Mi piace lavorare con farine, che scelgo personalmente di qualità, integrali di tipo 1 e anche farine locali che mi servono per conferire pi. profumi e consistenze diverse. Serviamo il pane insieme a del burro aromatizzato.
Il mio sogno è avere un forno ad hoc, un piccolo laboratorio dove sperimentare, impastare e infornare per avere più tipologie id pane e focacce, ognuna composta da farine differenti locali che rispecchiano e raccontino la loro terra di origine”.
BROS
Facciamo ora un giro in Salento, a casa di Floriano Pellegrino e Isabella Pot. (Bros): anche qui il pane fa portata a sè e arriva in tavola con una sorta di carrello carico di pani diversi, i quali vengono affettati davanti agli ospiti e serviti su di un tronco di ulivo. In questa dispensa del pane, troviamo pane realizzato con farina di varietà Senatore Cappelli con lievito madre, grano tenero, focaccia con semola di Altamura, pane integrale con frutta disidrata macerata nel vino fortificato, tutto accompagnato da olio extravergine di oliva e crema di lardo con sale Maldon. Un servizio al guéridon sicuramente scenografico, che trasforma la proposta del pane in un gesto teatrale.
Ma al contempo diventa una formula sostenibile, riducendo al massimo gli sprechi rispetto a un cestino che se non consumato a fine serata finisce per “legge” nella pattumiera. I Bros sono stati il primo ristorante con il carrello del pane nel servizio, adottato dal 2019.
A seguire abbiamo avuto anche il carrello del pane di Cracco, pensato con il suo pastry chef Marco Pedron in Galleria Vittorio Emanuele, alla riapertura post pandemia che ha concepito questa cosa come una novità assoluta: “il pane viene affettato al momento, in modo che si possa sentire il suono ‘rock’ della crosta, che ci riporta a una dimensione genuina e rustica: la tendenza . quella di avere prodotti caserecci, filoni di grandi dimensioni cos. com’era il pane di campagna di una volta”. Inoltre all’attività di taglio si accompagna anche un adeguato storytelling.
Si tratta dunque di una riscoperta che si configura come una tendenza destinata a durare e ad evolversi nel tempo, dando al pane non solo un ruolo gastronomico centrale ma anche di narrazione della ricerca e del gusto.
CURIOSITÀ
Il grissino è a rischio estinzione dai cestini dei ristoranti italiani. Nella ristorazione le vendite del più famoso sostituto del pane sono diminuite del 50% rispetto al 2019, come rivelano i dati di vendita di Vitavigor, azienda del mercato internazionale degli snack salati e dei prodotti da forno.