Tiramisù, panna cotta, crema catalana, tortino al cioccolato: questi sono alcuni dei dessert più comuni e diffusi che si possono trovare nei menu quando siamo a cena fuori. Insieme a questi possiamo anche trovare della piccola pasticceria, dei dolci tradizionali (come le ciambelline al vino, cantucci, pasta di mandorla), mousse al cioccolato o delle crostate, senza dimenticare i dolci creativi di alcuni ristoranti gourmet: ognuno di questi dolci ha il suo vino.
Iniziamo proprio dagli spumanti, simbolo della festa e dei brindisi benauguranti. Gli spumanti dolci sono ideali con dolci a pasta lievitata, come pandori e panettoni, che in questo mese di gennaio saranno sicuramente riciclati in diverse forme; si sposano altrettanto bene con la pasta sfoglia e le torte classiche, ricche di panna, crema pasticcera o crema al burro, grazie all’azione “sgrassante” delle bollicine. Esempi vincenti sono il Moscato Spumante, l’Asti Docg e il Brachetto.
Se optiamo per dolci al cucchiaio, torte leg- gere e più delicate, magari con frutta fresca, l’abbinamento potrebbe richiamare subito i vini dolci fermi o leggermente frizzanti, come lo stesso Moscato in versione ferma, il Picolit, l’Aleatico dell’Elba o il Primitivo di Manduria Dop che è un vino naturalmente dolce.
La pasticceria secca - come crostate, cantucci e biscotteria di vario tipo - trova accordo perfetto con i vini passiti e da vendemmia tardiva. Un abbinamento che segue il concetto di concordanza anche nella consistenza al palato. In questo caso, abbiamo un dolce pastoso, friabile ma ricco di burro o frutta secca che va a braccetto con la densità e la dolcezza rotonda del passito. Con questo tipo di vini si può provare - e noi lo consigliamo vivamente - un fantastico abbinamento con i formaggi erborinati e stagionati, anche da inserire nelle carte dei dessert, come molto più spesso troviamo. In questo caso si gioca con i contrasti, il dolce del vino si oppone al grasso e alle note acide e piccanti del formaggio, trovando equilibrio. Il Passito di Pantelleria è il primo esempio immediato e con lui tutta la categoria dei passiti; tra questi c’è anche il Mantonico passito in Calabria e il Sagrantino in Umbria. Citiamo ovviamente lo zibibbo, il Cannellino nel Lazio, il Vin Santo e il Recioto della Valpolicella.
Oltre ai passiti ci sono poi i vini dolci prodotti con uve attaccate dalla Botrytis Cinerea, i muffati prima citati, come ad esempio il celebre Sauternes, il Barsac e il Mombazillac in Francia, i Muffati Orvietani in Italia, le Sélection de Grains Nobles in Alsazia, il Tokaji Aszú in Ungheria.
Lo stesso discorso vale per i vini dolci liquorosi, che vanno abbinati per affinità a dessert molto intensi e strutturati, specie quelli a base di cioccolato, che hanno proprio bisogno di vini come il Marsala, il Porto, o il Madeira. Stesso discorso vale per i bon bon o cioccolatini a base di cioccolato, specie se fondente.
Se poi vogliamo azzardare qualche accoppiata sopra le righe, al momento del dessert potrebbero funzionare dei vini macerati, quei vini bianchi con invecchiamento più o meno lungo in botte, dall’acidità debole e quindi con un corpo più morbido e un bouquet aromatico che ricorda le spezie dolci come la vaniglia o la cannella, il miele, il caramello e la frutta candita.