Inconfondibile per le sue venature bluverdastre e/o grigio-azzurre, dovute al processo di erborinatura che utilizza il ceppo fungino Penicillium Roqueforti, il Gorgonzola prende il suo nome dall’omonima città in provincia di Milano. La sua storia risale al X-XII secolo. Prodotto a marchio Dop, si produce in Lombardia (province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia, Varese, Monza) e Piemonte (Biella, Cuneo, Vercelli, Novara, Verbano- Cusio-Ossola e in 31 comuni appartenenti alla provincia di Alessandria). Distinto nelle tipologie Dolce e Piccante, si ottiene pastorizzando il latte vaccino, inseminato con fermenti lattici e con una sospensione di spore di Penicillium e di lieviti selezionati, aggiungendo quindi caglio di vitello. Dopo la rottura della cagliata, che viene lasciata spurgare del siero, la massa è messa in forma per 24 ore in stampi forellati, detti fasceruoli, e sottoposta a salatura a secco per alcuni giorni a una temperatura di 18-24°C. È proprio in fase di maturazione che si sviluppano varietà e ceppi di Penicillium responsabili della classica pasta del formaggio. La forma è cilindrica con facce piane, crosta di colore grigio e/o rosato; la pasta è di colore bianco e paglierino, con screziature dovute appunto allo sviluppo di muffe con venature caratteristiche. Al palato, il sapore varia da dolce o leggermente piccante a molto piccante. Se non ci son dubbi che il Gorgonzola sia un ottimo formaggio da tavola, da consumare in purezza, è pur vero che sono moltissime le preparazioni gastronomiche che lo vedono protagonista e riescono a valorizzarlo al meglio, anche in cottura. In versione dolce, è uno dei 4 latticini utilizzati per la pizza 4 formaggi ed è probabilmente quello che, tra i 4, riesce a lasciare il palato addolcito ma senza banalità, viste le note erborinate. Ottimo sulla pizza anche accostato alle noci, oltre che con verdure tipicamente invernali, come il radicchio. In versione piccante, vale la pena provarlo in abbinamento al carattere docile della ricotta, cui si possono affiancare anche delle erbette o degli spinaci, a richiamare il verde delle screziature.