Il mondo sta cambiando e cambia anche la ristorazione

Il nostro pianeta sta entrando in una fase nuova della sua storia, già lunga milioni di anni, per cause anche dipendenti dal comportamento dei suoi abitanti, in particolare di queste ultime generazioni. Il “normale” srotolarsi delle stagioni, il mutare delle temperature, l’alternarsi del clima sono entrati in crisi e sarà una crisi molto pericolosa per la vita di molti vegetali, di molti animali e di intere popolazioni del pianeta. La siccità in deciso aumento, le “bombe d’acqua” improvvise, la desertificazione di ampi territori, l’insorgere di nuove malattie creeranno problemi epocali per le prossime generazioni. Sempre se non ci sarà una forte presa di coscienza e si ritornerà ad una vita rispettosa delle esigenze naturali del pianeta in cui viviamo.
 
Questo ci dicono ormai da anni numerosi studiosi ed esperti e un ritorno alla “normalità” potrà esservi se si formerà una nuova consapevolezza della fragilità del nostro pianeta e, conseguentemente, della vita di chi lo abita. In verità, si è sempre più convinti che serve un sapiente “ritorno alla natura” che può avvenire anche senza sconvolgere tragicamente la nostra vita e le nostre abitudini.
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Guardiamoci attorno
 
Attorno a noi ci sono dei fenomeni dei quali prendere atto, i quali ci dimostrano che alcune cose stanno già cambiando.
Ne accenniamo qualcuno:
 
1 – Il cambio di clima sta modificando il nostro territorio, che già in certe aree assomiglia alla fascia tropicale, con l’arrivo anche di coltivazioni fino a ieri tipiche delle aree tropicali, a cominciare dal caffè, la papaya, la banana, ecc.
 
2 – la produzione, anche nella pianura padano-veneta di grano duro, fino a ieri presente solo nel centrosud d’Italia e nelle isole.
 
3 – Il prolungarsi della stagione calda, con allungamento delle attività turistiche non solo nel centro-sud d’Italia, ma anche nelle regioni del nord.
 
4 – La minor caduta di neve in montagna, con improvvise precipitazioni per lo più impreviste e pericolose sta mettendo a rischio un settore turistico fondamentale per l’Italia.
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Nuove prospettive
 
Fortunatamente, sta - seppur lentamente - nascendo una coscienza nuova: la convinzione che è sbagliato “forzare” la natura obbligandola a seguire i nostri desideri e anche i nostri capricci. Si sta comprendendo che, obbedendo alle sue leggi, si può ottenere di più ed è in crescita il numero di coloro che hanno imboccato questa strada, convinti che il mondo dovrà nei prossimi decenni convincersi che, combattendo contro le leggi della natura, si ha solo da perdere.
 
In Italia, il cambiamento si comincia a vedere in agricoltura, con una progressiva diminuzione dell’impiego di prodotti chimici, con l’aumento delle produzioni biologiche, con la ricerca, riproposta, valorizzazione di interessanti e preziose produzioni abbandonate da tempo, come i grani antichi, la frutta e i vitigni autoctoni, nonché i prodotti d’un passato che sembra lontano ma che ci ha lasciato in eredità, fra l’altro, straordinari prosciutti, salumi e formaggi artigianali, confetture e liquori casalinghi, polli e altri animali da cortile allevati in libertà e non prigionieri in gabbia e piatti di cui ci parlano con nostalgia le nonne ma che le giovani generazioni non conoscono.
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La ristorazione
 
Una seria riflessione la stanno facendo anche gli operatori della ristorazione, titolari di ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi, cuochi, pizzaioli e personale di servizio. E la riflessione sta già portando molti a cambiare radicalmente il modo di operare, avendo ben compreso che dalla qualità del loro lavoro dipendono la vita ed il benessere dei loro clienti.
 
Questa semplice considerazione, in verità sempre più diffusa, porta tutti loro a rivedere non solo gli acquisti delle materie prime ma il modo di preparare e cuocere gli alimenti, al fine di offrire con orgoglio ai propri clienti un’alimentazione che, oltre ad essere buona, gustosa e in preparazione bella a vedersi, sia anche veramente salutare, quindi sapientemente equilibrata.
 
Il tema che stiamo affrontando, ormai di grande attualità, è molto complesso e questa rivista, con l’apporto di altri ottimi collaboratori, seri, specializzati e competenti – e cito per tutti la bionutrizionista Marisa Cammarano – aiutano a capire il futuro che ci attende, indicando la strada migliore da percorrere per riportare anche l’alimentazione a rispettare la natura e le persone.
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di Giampiero Rorato

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