Quali sono i fattori da tenere in considerazione per poter ampliare al meglio una cucina (spazio minimo, ergonomia delle attrezzature e della zona di lavoro, scarichi, canne fumarie, sistema di cottura, consumi elettrici minimi)
Parte fondamentale nell’utilizzo degli spazi è sicuramente la cucina; infatti analizzando questo spazio possiamo sottolineare i seguenti aspetti: la cucina non deve essere attraversata dall’ingresso delle merci per rispettare il ciclo produttivo e deve essere pensata nell’ottica di ottimizzazione del lavoro degli operatori.
Le dimensioni variano a seconda del numero di coperti: il distretto Asl di appartenenza potrebbe avere una specifica normativa di riferimento. In linea generale la dimensione di una cucina con ricettività fino a 50 posti deve essere di almeno 20 mq comprensivi della zona lavaggio. Per ricettività maggiori si calcolano ulteriori 0,5 mq per posto. Qualora la pizzeria sia dotata di cucina, lo spazio minimo deve essere almeno di 12 mq (escluso il forno di cottura). La zona cucina e la zona pizzeria devono essere munite di cappe di aspirazione con sbocco a tetto. I locali devono essere illuminati ed areati naturalmente o con ricambi d’aria forzata secondo i regolamenti igienico edilizi della regione di appartenenza. Le pareti dei locali destinati a lavorazione, al deposito e ai servizi igienici devono essere rivestite o trattate in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile fino ad un’altezza non inferiore a 2 metri. I pavimenti di tutti i locali di lavorazione e deposito devono essere in pendenza con una o due griglie di evacuazione; devono essere raccordati alle pareti con angoli arrotondati ed essere realizzati con materiale antisdrucciolevole conforme alle prescrizioni di cui all’art. 8.2.2 del D.M. 236/89. In ogni ambiente cucina o pizzeria devono essere previsti adeguati spazi di esclusivo uso del personale dipendente (spogliatoio con armadietto a doppio scomparto per ogni singolo operatore, servizio igienico riservato al personale con possibilità di vaso, lavabo e doccia interna). La dimensione di detti vani è dettata dai Regolamenti igienico edilizi della Regione di appartenenza in funzione del numero di addetti.